Mentre le Ipab e i Sindaci di Rovigo, Badia Polesine, Lendinara e Stienta si ritrovano per rappresentare alla Regione del Veneto le difficoltà in cui versano le loro Case di Riposo a causa del mancato riconoscimento e pagamento delle impegnative che coprono gli alti costi delle prestazioni socio sanitarie nei posti letto, nulla si sente in merito da parte del Sindaco di Adria e della Conferenza dei Sindaci dell’Usl 19 per le strutture pubbliche di Adria e Papozze che dovrebbero tutelare.
La situazione di inadeguatezza delle impegnative sanitarie è dichiarata infatti anche nella delibera n. 4 dello scorso 4 febbraio del Centro Servizi Anziani di Adria, che motiva l’aumento delle rette di 1 euro al giorno anche con il mancato adeguamento delle coperture regionali dei costi socio sanitari e ponendo praticamente a carico di tutti gli ospiti parte del mancato intervento regionale.
Impegno per il Bene Comune, invita con urgenza il Sindaco Massimo Barbujani, nella sua duplice veste anche di Presidente della Conferenza dei Sindaci, e la Rappresentante Legale della Casa di Riposo di Adria a convocare con urgenza un’assemblea per discutere e ratificare, facendo fronte comune con gli altri amministratori comunali e delle strutture interessate, un documento che chieda alla Regione del Veneto di intervenire adeguando la copertura della parte sanitaria.
Appare molto grave che si deliberi di aumentare le rette di tutti gli ospiti, facendo pesare sulle famiglie quanto – stando a quanto dichiarato nella citata delibera – è invece causato da una mancanza della Regione, che – cosa ancor più grave – non si è nemmeno chiamata in causa fino ad oggi.
La stessa delibera n. 4 del 04.02.2016, inoltre, introduce con decorrenza dal 1° febbraio un versamento una tantum di 150 euro a carico degli ospiti al momento dell’ingresso per coprire le spese di avvio pratica, predisposizione, compilazione anagrafica, impostazione cartella infermieristica, apertura procedure informatizzate, fotocopie varie ecc.
Come già per La Casa del Sorriso di Badia Polesine, per la quale i Comitati Polesani Altopolesano dei cittadini per il “San Luca”, Impegno per il Bene Comune, Per l’articolo 32, sanità e sociale e Per la Salute del Delta hanno presentato una richiesta di intervento al Garante regionale dei Diritti della Persona, così anche per la delibera della Casa di Riposo di Adria Impegno per il Bene Comune sta valutando di presentare analogo ricorso al fine di definirne la conformità alla legislazione nazionale e regionale.
Le spese che motivano il versamento dei 150 euro, infatti, nel caso degli ospiti non autosufficienti sembrerebbero essere riferite a fasi incluse e necessarie a procedure e procedimenti sanitari ed alberghieri già finanziati dalle rispettive quote a carico di Regione ed ospiti stessi (definite tassativamente dalla legge), che rischierebbero così di pagarle due volte, tant’è che una legge regionale del 2004 pone il divieto di richiesta all’ingresso nella struttura anche dei versamenti a titolo cauzionale.
Non solo, ma le pretese spese di istruttoria e accoglienza, in questo modo, sarebbero determinate senza far ricorso all’ISEE, che è invece la base di calcolo di tutte le prestazioni sociali agevolate rivolte a persone con disabilità e non autosufficienti.
Elisa Corniani
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