La vicenda della raccolta firme da parte di alcuni residenti della zona Carbonara, depositata al Comune di Adria per sollevare il problema e portarlo all’attenzione degli amministratori, non ha ricevuto la giusta considerazione, soprattutto da parte del vice sindaco Simoni.
Invece di ascoltare i promotori della petizione – che si sono mossi in autonomia, senza interferenze politiche – il vice sindaco continua a trincerarsi dietro la parola “strumentalizzazione”, dichiarando inoltre che l’amministrazione non può intervenire sulle attività private.
La memoria del vice sindaco sembra essere alquanto labile, poiché non ricorda che il suo sindaco ha promosso e presenziato a un sit-in per la riapertura dell’ex autodromo adriese, chiuso ormai da anni.
Sarebbe stato opportuno prendere in carico il problema, dando risposte ai firmatari della petizione con un incontro fra le parti, senza limitarsi ad attaccare tramite la stampa.
Ascoltando i cittadini, sarebbero emerse le vere problematiche della chiusura del supermercato: oltre alla perdita di un luogo di socializzazione, si registra una reale difficoltà di approvvigionamento, soprattutto per la popolazione anziana che, per mancanza di mezzi, non può recarsi facilmente in altri supermercati cittadini.
Dal confronto, potrebbero nascere soluzioni concrete, come quella di favorire la spesa a domicilio, anche attraverso accordi con le associazioni del territorio, realtà che da sempre si impegnano nel sostegno sociale.
Chi amministra deve ascoltare i bisogni dei cittadini, sia quelli di facile soluzione sia quelli più complessi. Nessuno ha sempre tutte le risposte, ma l’ascolto non dovrebbe mai essere negato.
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