La determina che approva la perizia di variante del progetto di rigenerazione urbana di Corso Garibaldi sconfessa clamorosamente il sindaco che un anno fa, dopo aver rinnegato il progetto esecutivo approvato dalla sua stessa giunta, aveva affermato  di non poterlo più modificare. Ora al contrario scopriamo che le modifiche si possono e, volendo, si potevano fare, perché  oltre un anno dopo l’inizio dei lavori, invece di decretarne l’ultimazione, si scopre che è necessaria una variante le cui motivazioni, proprio perché tardive, non risultano chiare. Ancor meno comprensibile risulta l’ordinanza che vieta il parcheggio nella zona per un altro anno, obbligando i residenti (e non solo) alla ricerca di una impossibile soluzione per la sosta delle auto. In definitiva la durata  dei lavori si allunghera’ di un altro anno anche grazie a una variante che paradossalmente ha tra le sue motivazioni la riduzione dei tempi di esecuzione dei lavori. In questo festival della contraddizione sindaco, assessori e maggioranza non hanno speso una parola per rispondere a una semplice domanda. Perché? È evidente che c’è qualcosa che non va nella catena di controllo. È evidente che, ancora una volta, sono i cittadini a pagare in prima persona per colpe non loro. Non solo i residenti di quel quartiere, ma tutti i cittadini di Adria ora pretendono un’assunzione di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale, che colpevolmente  tarda a restituire alla comunità un’area riqualificata e vivivibile. Chi ha sbagliato, ora paghi.

Il Direttivo del Movimento Civico
Impegno per il Bene Comune