Un’affollata Sala Cordella ha fatto da cornice all’incontro organizzato da IBC su Matteotti. L’ottima relazione della prof.ssa Mutterle ha delineato con chiarezza la storia di un uomo coraggioso che ha saputo affrontare con fermezza e determinazione situazioni difficili e drammatiche, fino all’estremo sacrificio. Matteotti, a cento anni dal suo assassinio, è ancor oggi un esempio di politico rigoroso, che ha saputo sia ascoltare i più umili, interpretandone le
istanze di giustizia sociale, sia svolgendo un’attività politica intensa a livello nazionale e internazionale. L’importanza che attribuiva all’istruzione delle popolazioni, le lotte a fianco dei braccianti, la conoscenza diretta delle realtà anche amministrative dei singoli territori polesani lo fecero diventare ben presto un uomo scomodo per i fascisti, di cui denunciò le violenze. L’atto di accusa contro il fascismo, che aveva inquinato le elezioni del 1924 con brogli e pesanti atti intimidatori, gli costò la vita, ma non bisogna dimenticare che anche in precedenza era stato oggetto di violenze, che pero’ non ne fermarono l’attività. La prof.ssa Mutterle ha invitato a visitare la casa museo di Fratta, di cui è direttrice, e ha ricordato le attività che si svolgeranno in occasione delle celebrazioni del centenario dell’uccisione di Matteotti. Il dibattito che è seguito, moderato da Leonardo Bonato, responsabile del gruppo cultura di IBC, è stato arricchito dalle molte considerazioni e osservazioni dei presenti. Nelle conclusioni Simone Donà, coordinatore di Impegno per il Bene Comune, ha ricordato la cittadinanza adriese onoraria proposta dal movimento civico a Matteotti e conferita dall’amministrazione Barbierato, ha ringraziato il pubblico per l’incontro molto partecipato e si è complimentato con la prof.ssa Maria Lodovica Mutterle, alla quale sono state donate alcune pubblicazioni sulla storia di Adria.
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Il Direttivo del Movimento Civico
Impegno per il Bene Comune
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