Siamo stupiti e sconcertati dall’atteggiamento del sindaco e di questa amministrazione verso il nostro teatro, il quale sta subendo continui attacchi che ne danneggiano l’immagine. Il sindaco continua a non assumersi le proprie responsabilità sui problemi creati da una stagione teatrale mai partita, nonostante le continue promesse e i ripetuti rinvii.
Il sindaco non ammette il fallimento della scelta di affidarsi interamente a un soggetto esterno, a cui ha concesso il teatro, garantendogli importanti sconti e riduzioni sulle spese di apertura, rimaste, quindi, principalmente a carico del comune (vedasi delibera di giunta n.22 del 07.02.2024). Il sindaco è anche arrivato a lamentarsi delle scarse presenze dei cittadini adriesi ad uno di questi spettacoli, dimenticandosi di ricordare come le stesse delibere della sua giunta indichino nel “comunale” un elemento di attrazione verso un pubblico anche esterno alla città: se uno spettacolo non fa registrare il tutto esaurito non dovrebbe accusare il pubblico, ma dovrebbe riconoscere che c’è qualcosa che non va e risolvere i problemi. Ma il sindaco non vuole essere coinvolto dai flop del presente e per questo parla d’altro, di un futuro ipotetico del teatro.
E allora gli ricordiamo, ancora una volta, ciò che è scritto su una delibera della sua stessa giunta, la 169 del 27/10/2023: si precisa che le riduzioni comportano la co-organizzazione del Comune. Ciò significa che, a fronte delle riduzioni accordate, non può sottrarsi dalle responsabilità e deve pensare al più presto a come risolvere i vari problemi legati all’annullamento o allo spostamento di appuntamenti teatrali, che sono dei veri e propri colpi inferti al processo di fidelizzazione del pubblico. Oggi, per esempio, ci sono molti cittadini, molti spettatori, adriesi e non, che hanno acquistato un biglietto di uno di questi spettacoli, che si sentono abbandonati dal Comune: lo spettacolo è stato annullato ad Adria e spostato a Badia e i possessori del biglietto non sanno se possono chiedere il rimborso, se devono obbligatoriamente andare a Badia oppure se devono rassegnarsi a un’ingiustizia. Questo è un grave danno di immagine per il Teatro Comunale del Popolo di Adria, ma sindaco e giunta non sembrano rendersene conto e si disinteressano dei diritti lesi di chi si era affidato a questa organizzazione. Il sindaco ora guardi in faccia alla triste realtà di un teatro reso cenerentola rispetto ai teatri vicini e si faccia finalmente parte attiva nell’organizzazione, attivando, se previste dall’accordo tra soggetti coorganizzatori, le opportune penali. Invece di fantasticare sulla vita futura di un, al momento fantomatico, “teatro del delta”, il sindaco si dovrebbe preoccupare di mantenere in vita il nostro glorioso teatro comunale oggi, subito.
Leonardo Bonato
Capo Gruppo Cultura, Direttivo del Movimento Civico Impegno per il Bene Comune
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