Nell’ultimo consiglio comunale è stato approvato un nuovo regolamento dell’asilo nido Magicabula, inserito nell’ordine del giorno dall’attuale giunta. La discussione si è aperta dopo la presentazione del testo da parte dell’assessore Ravagnan, che non si è fatta sfuggire l’occasione di lanciare una frecciatina pungente alla precedente amministrazione per il mancato avvio del comitato di gestione. Frecciatina tornata al mittente tramite la risposta del consigliere Barbierato: in quanto, la delibera di consiglio che prevedeva l’assegnazione degli incarichi ai consiglieri, era stata ritirata proprio su suggerimento dell’allora minoranza, perché, considerando che ci si stava avviando verso la fine del mandato dell’amministrazione allora in corso, sarebbe stato oneroso impegnare gli amministratori uscenti per i successivi tre anni (tempo della durata del mandato). Concetto evidentemente non compreso da parte dell’assessore nella discussione col nostro consigliere, nonostante questo fosse chiaramente espresso sia nel regolamento in vigore, sia in quello presentato, confondendo la durata del comitato con quello dell’anno scolastico. Altra testimonianza, di quanto poco sia stato studiato il documento, si è avuta quando l’assessore, nel proclamare l’importanza dell’apertura delle iscrizioni all’asilo nido ai non residenti, veniva stoppata immediatamente dal consigliere del pd e da Barbierato, in quanto questa possibilità era già prevista dal regolamento che già era in vigore. Nonostante le incertezze, le parecchie imprecisioni e la poca padronanza del contenuto del documento discusso in sala consiliare, questo è stato approvato dalla maggioranza, non tenendo conto né delle perplessità rilevate da alcuni consiglieri di minoranza riguardo al punto del regolamento che prevede una duplice graduatoria, ne malgrado Barbierato avesse invitato la maggioranza a ritirare il documento per rivederlo e discuterlo insieme in capigruppo (considerato che a oggi non sono ancora operative le apposite commissioni consiliari). La volontà di approvare il regolamento potrebbe rappresentare un grave vulnus alla storia e all’identità di Adria, che si basano da sempre sulla solidarietà e
sull’aiuto delle fasce più deboli.


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