Davanti ad una sala gremita ed attenta si è tenuto sabato scorso, 23 gennaio, presso la Sala Cordella ad Adria l’incontro pubblico dal titolo “Interessi uguali e contrari sulla Casa di Riposo: solo Centro Servizi Anziani o nuovo Centro di riferimento per la gestione integrata di tutti i servizi socio-sanitari ed assistenziali di Adria e territori vicini?” promosso dal Comitato Impegno per il Bene Comune per parlare della Casa di Riposo di Adria, dei lavoratori, degli ospiti, delle loro famiglie, ma anche di tutti i cittadini di Adria e del Delta.
Nel corso dell’incontro centrale è stata infatti la presentazione della proposta, nata dallo studio e dall’analisi che il Comitato ha realizzato dal luglio scorso sul progetto di legge regionale 25 che imporrà alle IPAB come la Casa di Riposo (Centro Servizi Anziani) di Adria e altre strutture del Polesine di trasformarsi in Aziende Pubbliche di Servizi (APSP) o in soggetti privati, che Impegno per il Bene Comune ha voluto chiamare “Adria Città Sociale”.
Omar Barbierato, presidente del Comitato e candidato Sindaco per la lista civica omologa, ed Elisa Corniani, Valutatore per l’Accreditamento Istituzionale in ambito sociale veneto, hanno illustrato come la Casa di Riposo, solo scegliendo di diventare Azienda Pubblica di Servizi alla Persona, possa sfruttare tutte le opportunità offerte dal progetto di legge per diventare prima di tutto il Centro di realizzazione un Centro di Servizi allargato al territorio e ai servizi socio assistenziali integrati (Ulss, Conferenza dei Servizi, Comuni).
In questo modo (e solo in questo modo) si riuscirebbe a dare le risposte sul territorio e a trattenere sullo stesso le risorse e le decisioni che riguardano i cittadini. Si creerebbe ad Adria, con riferimento al territorio del Delta, una APSP derivante dalla trasformazione della Casa di Riposo-CSA, che, magari anche con fusione o raggruppamento di altre Case di Riposo vicine, raccolga a sé le deleghe sulle funzioni e gestisca i servizi di affidati direttamente da Comuni ed ULSS quali: asilo nido, centro diurno per anziani, centro diurno per persone con disabilità, casa di riposo, servizi sociali comunali e socio assistenziali dell’Ulss, Ospedale di Comunità, Centrale Operativa Territoriale, centro ambulatoriale, assistenza domiciliare, trasporto disabili,mense scolastiche e tutto ciò che è riferibile al sociale e al socio sanitario.
La Città di Adria, così, potrà ricominciare ad avere sul e per il proprio territorio i servizi pubblici, i posti di lavoro, l’indotto dato dal privato a supporto dell’attività della APSP che sta perdendo e che rischia di perdere nei prossimi anni a causa dell’adeguamento del Piano Socio Sanitario regionale in scadenza nel 2016 e della riforma sanitaria in discussione in Regione.
Siamo pronti a fare una petizione affinchè il Consiglio Comunale di Adria si esprima sul futuro del C.S.A.
Chiediamo al Sindaco di esprimere la posizione dell’attuale amministrazione, e di farsi portatore presso la presidente Passadore di alcune nostre domande ed istanze. Chiediamo se è vero che si stia pensando di aumentare le rette, quando con la scelta di diventare A.P.S.P. si potrebbero costruire dei risparmi chiedendo di abbassare le aliquote dell’ i.r.a.p., e di rendere pubblico il lascito testamentario della Renovati, fondamentale per capire le volontà della benemerita donatrice, e dove sia stata posizionata la targa che ricorda il lascito della sig.a Renovati,
Siamo pronti per questa grande sfida ed opportunità per Adria.
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